Iconografia di un mito
Ogni grande Autore si costituisce come un misterioso e affascinante universo da esplorare. Un universo di archetipi, temi, lapsus e
Leggi il seguitoOgni grande Autore si costituisce come un misterioso e affascinante universo da esplorare. Un universo di archetipi, temi, lapsus e
Leggi il seguitoQuasi tutti lo ricordano nei panni ormai sbiaditi di Birdman, iconico supereroe cinematografico, connesso a un coloratissimo immaginario di esplosioni ed effetti speciali, sparito dagli schermi da un numero non meglio specificato di decenni.
Leggi il seguitoIl postmodernismo approda all’arte cinematografica più o meno con venti anni di ritardo rispetto che alla consorella letteratura, nel nido della quale pare trovare piena fioritura già negli anni ’60 in seguito alla pubblicazione di Comma 22 di Joseph Heller, The Sot-Weed Factor di John Barth e V. di Thomas Pynchon, il massimo esponente della postmodernità letteraria, espressa in modo mirabile nel suo capolavoro L’arcobaleno della gravità (1973).
Leggi il seguitoIl giugno 2015 verrà ricordato per la storica decisione presa dalla Corte Suprema degli Stati Uniti di approvare in
Leggi il seguitoDopo La grande Bellezza, Sorrentino approda a Cannes con il suo nuovo – e già chiacchieratissimo – film, Youth. Tutto
Leggi il seguitoÈ recente l’annuncio del varo del nuovo progetto di Pedro Almodovar, un nuovo dramma al femminile chiamato Silencio che con
Leggi il seguito“Posso capire il suo gesto. Era una persona che non poteva tollerare l’idea di dover dipendere da qualcuno”. Così ammetteva tristemente Dino de Laurentiis il 29 Novembre del 2010, in seguito alla morte di Mario Monicelli il quale, ridotto alla cecità e gravato da un cancro alla prostata in fase terminale, decise di lanciarsi dal quinto piano del reparto di urologia dell’Ospedale San Giovanni di Roma, ultimo atto di libertà di un artista legato in modo indissolubile a quella fabbrica di sogni che è il cinema. Proprio quest’anno ricorre il centesimo anniversario della sua nascita.
Leggi il seguitoPrima ancora di porsi come la lucida riflessione sulla tragica condizione di una nazione, il sorprendente Eau Argentée, Syrie Autoportrait va inteso come una compiuta riflessione sull’audiovisivo e il suo linguaggio, sulla necessità di una riscoperta dei modi del dire e fare cinema.
Leggi il seguitoParlare della New Hollywood significa tornare con la memoria a un’ipotesi utopica di libertà. Significa ricordare un cinema che si svegliava da un’impasse, una generazione che tentava con tutte le forze di svincolarsi dal potere del Padre, una gioventù che voleva ripartire, ricominciare, rifondarsi.
Leggi il seguitoRealizzato nel 2013 e mai distribuito in Italia, The Disappearence of Eleanor Rigby si propone come un esperimento filmico estremamente suggestivo che prende in prestito dal titolo il suo triste destino distributivo (almeno in terra italiana). Scisso in due parti diverse ma complementari, conchiuse ma non separabili, l’esordio del talentuoso Ned Benson resta, sul finire del 2014, un film-fantasma stupidamente screditato dalla distribuzione italiana, probabilmente proprio a causa di quella peculiare natura ontologica che in realtà ne costituisce la principale ragione di interesse.
Leggi il seguitoThe Better Angels si apre con un’inquadratura dal basso che sottolinea l’imponenza del colonnato della sede del Parlamento americano. Pochi istanti dopo, un altro plongée segnala il passaggio dall’ambiente metropolitano a quello naturale, incorniciando uno stretto frammento di cielo tra le folte chiome di alcuni sempreverdi.
Leggi il seguitoL’ultimo film di Sion Sono, ispirato alla serie manga Tokyo Tribe2, pare aggiungersi sulla carta allo sterminato elenco di cinecomics che da più di un decennio ha catalizzato l’attenzione di una gigantesca fascia di pubblico, imponendosi come una vera e propria tendenza (ruffiana o meno lo lasciamo decidere a chi legge) di stampo principalmente statunitense.
Leggi il seguitoVisto lo scalpore creato da Gone Girl al Festival del Cinema di Roma, mi sento in dovere di dedicare l’episodio mensile della mia rubrica a David Fincher, proponendo un focus specifico su Fight Club, suo film più noto, spesso scalzato dal cassetto culturale del cinema “alto” a causa dell’insensata mitizzazione generazionale che l’ha eletto, in un quindicennio, a feticcio mainstream.
Leggi il seguitoA pochi giorni dal centoduesimo anniversario della sua nascita, il mio omaggio a Michelangelo Antonioni passa attraverso l’analisi di quello che, a mio avviso, si costituisce come il suo assoluto capolavoro. Parlo de L’avventura, spartiacque di rilevanza decisiva per la creazione di un canone cinematografico nuovo.
Leggi il seguitoLo scorso 29 luglio cadeva il novantatreesimo anniversario della nascita di Chris Marker e, insieme, il secondo della sua morte. Un’insolita coincidenza temporale per un cineasta che da sempre ha indagato quell’insondabile quanto affascinante mistero costituito dal tempo.
Leggi il seguitoA dieci anni dalla morte di Marlon Brando, si continua a constatare la sua assoluta, straripante grandezza, a innalzare il suo nome allo status di nume tutelare della settima arte. Senza spendere troppe parole sulla carriera del divo, che non farebbero altro che aggiungersi al traboccante fiume di striminzite biografie che circola in rete, ho deciso di omaggiarlo, parlando a ruota libera di uno dei film che lo ha visto protagonista.
Leggi il seguitoA sei anni dalla presentazione al 61° Festival di Cannes e a quattro mesi dalla tragica scomparsa di Philip Seymour Hoffman, è giunta la tanto anelata notizia dell’uscita nei cinema italiani di Synecdoche, New York (id., 2008), folgorante esordio alla regia di Charlie Kaufman, che già con le celebrali e deliranti sceneggiature per Spike Jonze e Michel Gondry era stato in grado di elaborare un proprio personalissimo universo filmico, sospeso in un miracoloso equilibrio tra sfrenata visione e minuzioso psicologismo, densità onirica e poesia del quotidiano.
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